giovedì 17 maggio 2007

17 maggio, senza titolo

una donna, dalla femminilità gioiosa... io che 362 giorni (forse 363) su 365 ho pensato a lei almeno una volta al giorno.

dal 18 aprile 2003 conservo, con le dovute scremature, tutta la posta elettronica che ho ricevuto. spesso mi capita di ordinarla, anzichè "cronologicamente", "alfabeticamente", secondo il nome del mittente. tutto il cosiddetto passato mi si organizza davanti in capitoli, in argomenti, chiaro e luminoso (ogni obiezione sulla non autenticità di una simile operazione di manipolazione del caos temporale non mi interessa. non è questo il punto).

la donna era bella, da non avere bisogno di parole. bella strana, bella autentica, bella nel senso della luce, la portava, è quelli che l'hanno incontrata l'hanno vista. io ho un cosiddetto passato e in questo passato c'è un capitolo importante col nome di lei stampato sopra.

la vita epistolare non sarà la vita tout court, ma la rappresenta bene, più di qualsiasi immagine, più di un video, di una fotografia. mi capita di leggere vecchia posta e di stupirmi della vita, dell'esserci stato. c'è anche talvolta la sensazione di non essere la persona che ha vissuto entusiasmi, delusioni, lavori, amori, amicizie, casini, e c'è nello stesso istante il riconoscersi perfettamente nei propri meccanismi, e c'è il doppio shock di ricordare quello che non si ricordava più... e c'è tanto altro. vorrei essere un saggio e saper sintetizzare tutto quello che si prova in un aforisma, ma non sono un saggio e poi l'esperienza ognuno la può fare e forse ognuno, nel modo suo, la conosce.

"lei non avrebbe mai potuto negarmi un abbraccio, non potrebbe negarmelo, non me lo negherebbe, lei mi abbraccerebbe, ne sono sicuro". adoro questa frase, la sua risonanza in me e la serie dei congiuntivi che è in lei.
il pensiero non arriva alla lingua oggi, le mie parole sono solo colorate buffonerie di un clown che nasconde un assenza. la sua assenza è un assedio. avrei bisogno di abbracciare gli amici lontani.
purtroppo non ho vere parole, mi si sono asciugate dentro come fossili. un anno fa.

giulia volevo solo salutarti, regalarti i fiori che non ti ho mai regalato, sussurrarti nell'orecchio le parole di una canzone, tutto il mio corpo sente la tua assenza, ti porto dentro come il mio più grande vuoto. ciao gnirbola, un bacio a te e a tua sorella