lunedì 2 gennaio 2012

Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere

Vend. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Pass. Almanacchi per l'anno nuovo?
Vend. Sì signore.
Pass. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Vend. O illustrissimo, sì, certo.
Pass. Come quest'anno passato?
Vend. Più più assai.
Pass. Come quello di là?
Vend. Più più, illustrissimo.
Pass. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Vend. Signor no, non mi piacerebbe.
Pass. Quanti anni nuovi sono passati dacchè voi vendete almanacchi?
Vend. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Pass. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Vend. Io? Non saprei.
Pass. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Vend. No in verità, illustrissimo.
Pass. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Vend. Cotesto si sa.
Pass. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Vend. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Pass. Ma se avestge a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Vend. Cotesto non vorrei.
Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Vend. Appunto.
Pass. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascono è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene; se a patto di riavere la vita di prima con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Vend. Speriamo.
Pass. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Vend. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Pass. Ecco trenta soldi.
Vend. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.


G. Leopardi

martedì 9 giugno 2009

el zorro gris

in un momento in cui son preso da tutt'altro un post veloce su un blog dimenticato, c'è molto tango.

mercoledì 9 aprile 2008

pesci

vorrei che questa settimana leggessi per poi dimenticare quanto scrive daniele, ascendente pesci, nell'ultimo post del suo blog: "sono l'immagine della decadenza di me stesso. e l'immagine di questa immagine della decadenza sono. rosso e bianco. un post da scrivere di getto. cercando invano il non senso di un nutrire pasque settentrionali, come mettere miele sulla pellicola o scrivere l'oroscopo dei pesci seguendo il consiglio di un amico. una riflessione sul titolo, sul nulla infine infinito. e con l'egoismo che sta alla base di ogni discorso sull'altrismo mi domando: dove sono gli altri? -sigaretta. è semplicemente un modo per omaggiare gli amici che mi leggono. amo il mio specchio. amo il mondo solo quando lo scopro. che senso ha allora postare in un blog? il mio scrivere è allusivo o conclusivo? sono allusivo o conclusivo? o elusivo attraverso questo binomio dialettico? incredibile come il concetto sia binomico. resterò un hegeliano tutta la vita? grande paraculo, questo è certo, resterò". caro pesci, non perderti a leggere tali scemenze. questo è per te il momento di essere conclusivo, dimentica quanto hai letto, il mondo ti apparirà allusivo come un oracolo greco.

domenica 9 marzo 2008

scorpione


...mi sveglio con dei dolori... Oliwia accanto a me ha l'aria innocente, mi dico che non è stata lei. che mi è successo nella notte?
credo che alcune parti del corpo portino una memoria. come ricevere un colpo sul braccio di difesa... mi si irrigidisce un po’ il muscolo a pensarci, fino al punto di elasticità perfetta che ti permette di assorbire il colpo con la minore intensità di dolore possibile. io sento che il mio braccio sinistro porta memoria di tutto ciò, è lui che si irrigidisce. una memoria ideale in fin dei conti, in pratica poco importa se ho mai ricevuto un colpo. allo stesso modo la mia anca sinistra porta la memoria della caduta. il mio cadere ideale è sull’anca sinistra, non posso immaginare di cadere sulla mia anca destra, l’immaginarlo è un incubo, la caduta sarebbe disastrosa, inevitabile la rottura. il mio cuore porta la memoria di un dolore ancora più terribile di tutti quelli giammai vissuti. sono indifeso.
progetto della settimana: comprendere questi gesti della memoria come simboli e capire perché queste tre parti sinistre del mio corpo mi stanno parlando.

P.S.: mi sarebbe paciuto leggere questo sotto al titolo “scorpione” nell’oroscopo della settimana. dovrei forse inviarlo a Brezsny?

mercoledì 28 novembre 2007

per mamma

ho da poco compiuto la metà degli anni di mia madre. la quale quando aveva la mia età, nel giorno del suo e del mio compleanno, mi ha partorito.

mamma, grazie per il tuo coraggio, che ammiro e che vorrei avere anch'io. cin cin, alla tua!


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daniele

sabato 29 settembre 2007

(ogni parola pregasi interpretare) - Hegel contro la psicanalisi - delirio schietto

" I più profondi stati della psiche perdono il loro carattere di unicità individuale quanto più affondano nell'oscurità psichica. 'Più in basso', cioè quando essi si approssimano ai sistemi funzionali autonomi, assumono un carattere sempre più collettivo, finché si universalizzano e si esauriscono nella materialità corporea, cioè in sostanze chimiche. Il carbonio del corpo è semplicemente carbonio. Percio 'al fondo' la psiche è semplicemente 'mondo' "
(C. G. Jung, L'uomo e i suoi simboli, Longanesi, Milano, 1980, p. 254)


domani compleanno papà
(indicativo il "papà" e la forma promemorica)

scordo tutto ma non questo.

psicanalisi, questa lettura neoplatonica dell'alienazione di certe parzialità mi tormenta.
ecco allora che mi dico, in forma del tutto consolatoria: se tutti per assurdo avessero recepito la lezione di Hegel (papà...) non ci sarebbe stato bisogno di Freud (brutto cattivo...), nel senso, voglio credere, che nessuno ne avrebbe avuto bisogno.

...in effetti ho scoperto che sono troppo severo con me stesso, che lotto contro le mie stesse credenze, l'archetipo forse?
ho sempre pensato che il mio fosse "lo stregone". forse invece il mio archetipo guida, se esiste, è "il cristiano".......
si! devo proprio continuare a lottare contro le mie credenze.
e da questo vortice non si esce.

martedì 11 settembre 2007

sirene



Funesto spirito
Che accendi e turbi amore,
Affine io torni senza requie all'alto
Con impazienza le apparenze muti,
E già, prima ch'io giunga a qualche meta,
Non ancora deluso
M'avvinci ad altro sogno.

Uguale a un mare che irrequieto e blando
Da lungi porga e celi
Un'isola fatale,
Con varietà d'inganni
Accompagni chi non dispera, a morte.

(1923) Carducci