sabato 29 settembre 2007

(ogni parola pregasi interpretare) - Hegel contro la psicanalisi - delirio schietto

" I più profondi stati della psiche perdono il loro carattere di unicità individuale quanto più affondano nell'oscurità psichica. 'Più in basso', cioè quando essi si approssimano ai sistemi funzionali autonomi, assumono un carattere sempre più collettivo, finché si universalizzano e si esauriscono nella materialità corporea, cioè in sostanze chimiche. Il carbonio del corpo è semplicemente carbonio. Percio 'al fondo' la psiche è semplicemente 'mondo' "
(C. G. Jung, L'uomo e i suoi simboli, Longanesi, Milano, 1980, p. 254)


domani compleanno papà
(indicativo il "papà" e la forma promemorica)

scordo tutto ma non questo.

psicanalisi, questa lettura neoplatonica dell'alienazione di certe parzialità mi tormenta.
ecco allora che mi dico, in forma del tutto consolatoria: se tutti per assurdo avessero recepito la lezione di Hegel (papà...) non ci sarebbe stato bisogno di Freud (brutto cattivo...), nel senso, voglio credere, che nessuno ne avrebbe avuto bisogno.

...in effetti ho scoperto che sono troppo severo con me stesso, che lotto contro le mie stesse credenze, l'archetipo forse?
ho sempre pensato che il mio fosse "lo stregone". forse invece il mio archetipo guida, se esiste, è "il cristiano".......
si! devo proprio continuare a lottare contro le mie credenze.
e da questo vortice non si esce.

martedì 11 settembre 2007

sirene



Funesto spirito
Che accendi e turbi amore,
Affine io torni senza requie all'alto
Con impazienza le apparenze muti,
E già, prima ch'io giunga a qualche meta,
Non ancora deluso
M'avvinci ad altro sogno.

Uguale a un mare che irrequieto e blando
Da lungi porga e celi
Un'isola fatale,
Con varietà d'inganni
Accompagni chi non dispera, a morte.

(1923) Carducci